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Teoria e Prassi del Diritto
Esami di Stato

Teoria e Prassi del Diritto

«Teoria e prassi del diritto» vuole riunire le culture giuridiche quale luogo ideale di dialogo e confronto su temi centrali, quale laboratorio di riflessioni convergenti. Il dottorato vuole essere afflato che tende a superare i limiti spaziali, alla ricerca dell’identità culturale, perché soltanto la cultura unisce, sopravanza le finzioni, e delinea il vero. La conoscenza ha acquisito la consapevolezza di misurarsi con la complessità della società contemporanea. Ciò comporta una sistematica dialettica tra gli specialismi in un processo di graduale riconoscimento ed integrazione. Il fenomeno investe in vario modo il diritto. Un esempio significativo è dato dall’Unione Europea, un sistema di produzione di norme che si integra in quelli nazionali, ma che è esso stesso la risultante di dialettiche culturali. Accade in modo analogo nel diritto internazionale, da un lato, e con la crescente integrazione autonomistica, dall’altro. Si rivela sempre più astratta l’idea del singolo settore del diritto che vive di vita indipendente. La cultura giuridica ha la sua unitarietà che di volta in volta si manifesta (o dev’essere rilevata) nelle singole questioni concrete. Questa sintesi è resa dall’apporto costruttivo e cooperativo delle conoscenze settoriali, destinate a confondersi quando poste dinanzi al fatto concreto, quale unico misuratore della risposta giusta. A questo processo culturale, non più contenibile a causa dell’imponente strattone del costituzionalismo moderno e della evoluzione tecnologica, provano a resistere artificiosi steccati. Il dottorato si prefigge lo scopo di imprimere una cultura giuridica olistica, aperta alla dimensione internazionale e interdisciplinare. Il dottorato si prefigge di contribuire allo sviluppo dell’innovazione nella ricerca che conservi la centralità della persona umana secondo una transizione verde e digitale che sia giusta ed equa; che tenga conto dei bisogni della società secondo il paradigma della democraticità; che tenga conto dell’utilità derivata dal trasferimento di conoscenze nei sistemi produttivi e nei sistemi istituzionali; che formi una generazione di ricercatori che siano il collante tra formazione, ricerca, impresa ed istituzioni; che operi nella dimensione internazionale e sovranazionale per l’elaborazione delle migliori pratiche e le migliori conoscenze; che agisca nella direzione del superamento dell’ignoto, ossia verso una cultura giuridica che affronti le questioni derivanti dalle trasformazioni dell’umanità.


Requisiti richiesti per l'ammissione

LMG/01 Classe delle lauree magistrali in giurisprudenza
LM-52 Relazioni internazionali
LM-62 Scienze della politica
LM-63 Scienze delle pubbliche amministrazioni
LM/SC Scienze criminologiche applicate all'investigazione e alla sicurezza
LM/SC-GIUR Scienze Giuridiche
Altri requisiti per studenti stranieri: Titolo equipollente alla LMG/01 o alle altre Lauree magistrali selezionate

 

  • Modalità di ammissione

 

  • Per i laureati all'estero

  • -Titoli
 
  • -Titoli
  • -Prova scritta
 
  • -Prova orale
  • -Prova orale
 
  • -Lingua
  • -Lingua
 
  • -Progetto di ricerca
  • -Progetto di ricerca
  

Per l’accesso al Corso di dottorato in Teoria e prassi del diritto si intendono selezionare candidati con spiccate potenzialità, che abbiano già dimostrato, nel corso degli studi, interesse approfondito per le materie giuridiche, oltre che inclinazione alla ricerca. La formazione ampia e articolata che si propone ai dottorandi, grazie alla didattica specialistica e a quella trasversale, le competenze che essi acquisiranno grazie alla partecipazione ai corsi, ai seminari, alle attività di laboratorio e di perfezionamento previste, insieme con l’esperienza che deriverà loro dalle ricerche individuali, consentiranno ai futuri dottori di ricerca di maturare un solido metodo scientifico di studio, di ricerca e di approccio alle discipline giuridiche. Ciò si rivelerà molto utile sia nell’ambito della ricerca, sia in rapporto alle professioni di ambito giuridico, sia anche nel contesto della pubblica amministrazione. Se infatti il dottorato di ricerca apre la strada, tradizionalmente, al mondo della ricerca universitaria, le competenze teoriche e metodologiche che i dottorandi acquisiranno, insieme con l’interesse per l’applicazione pratica del diritto, consentiranno loro di accedere con competenza, capacità e autonomia di giudizio al mondo delle professioni di area giuridica (avvocatura, magistratura, notariato), alle carriere apicali della pubblica amministrazione, come anche all’ampio contesto delle imprese e, più largamente, a tutti i numerosi settori in cui si richiedono elevate competenze giuridiche.

  • Gli insegnamenti di ciascun settore saranno erogati in considerazione dei progetti di ricerca dei Dottorandi. 

  • Il numero di ore annuali previste per ciascun insegnamento può variare, in base al fabbisogno formativo di ciascun dottorando. Totale ore medie annue: 80 

 

Diritto costituzionale 

Per quanto concerne i moduli di insegnamento in “Diritto costituzionale”, anzitutto, ci si occuperà degli approfondimenti teorici su alcuni aspetti fondamentali della materia. In ciò, sarà bensì fornita una precipua attenzione all’ordinamento italiano, ma collocando la trattazione in una dimensione più ampia, attraverso congrui riferimenti al diritto internazionale e sovranazionale, nonché in un’ottica comparatistica. In particolare, saranno trattati situazioni e rapporti pubblicistici in una prospettiva multilivello, specie in virtù dell’appartenenza dell’Italia all’Unione europea ed alla CEDU, analizzando le ricadute di siffatti processi di integrazione sia sull’assetto delle nostre fonti normative, sia sulla tutela dei diritti fondamentali. Poi, passando dall’astratto al concreto, ampio spazio sarà dedicato al “diritto vivente”, soprattutto attraverso l’esame della dinamica del sistema politico e giurisprudenziale. E, sotto quest’ultimo punto di vista, un particolare riguardo verrà osservato nei confronti degli orientamenti degli organi giurisdizionali di vertice, così come ricostruiti attraverso l’analisi della rispettiva casistica. 

Diritto civile 

Le trasformazioni del diritto civile impongono studi approfonditi sempre più improntati alla dialettica tra gli ordinamenti sovranazionali, europeo, comparati e le prassi. Assume una portata costitutiva il fatto, l’esperienza, nelle molteplici applicazioni, le quali, a loro volta, dovranno costituirsi in sistema dialogante con i valori. Non c’è salto tra l’accaduto e l’idea ispiratrice degli ordinamenti. L’autonomia non è più subalterna al diritto positivo, che a sua volta è subalterno -come la prima- ai princìpi. L’uomo, nel suo agire «privato», non è più segregato nella dimensione economica, ad esso è affidata la sorte della vita civile e sociale, delle sue libertà e dei suoi doveri. La cittadella del potere pubblico s’infrange dinanzi alla sua potenza escludente, s’inchina al dominio del pensiero democratico e accoglie l’apporto propositivo e crescente dell’uomo, dominante sullo Stato. Mutano i paradigmi degli studi civilistici. Anche la stessa dimensione economica dell’agire umano si colora di striature che contemplano l’ecologismo, il solidarismo e l’eguaglianza. È inadeguato il solo contro tutti, e lo stesso mercato –per sopravvivere a se stesso- si dota di scopi e valori. La libertà si relaziona all’eguaglianza ed emerge l’interesse generale quale opzione dell’agire «privato». I temi di studio saranno volti alla rilettura dei sistemi civili attraverso la legalità costituzionale. L’indagine della vita civile e sociale ha assunto una responsabilità fondata sul «comune umano». 

Diritto amministrativo 

Nel programma è compreso lo studio del concetto di amministrazione pubblica, della sua disciplina costituzionale, delle regole di organizzazione e della sua capacità di amministrare attraverso l’esercizio di poteri amministrativi o secondo regole di diritto privato. 

Diritto penale 

L’obiettivo è quello di una formazione culturale nel settore penalistico, proponendo un metodo teleologicamente orientato, applicato all’intero sistema della giustizia criminale. Particolare cura, in primo luogo, sarà dedicata all’approfondimento dei profili culturali del diritto penale, essenziali per la valutazione politico-criminale della legislazione vigente e delle prassi applicative, senza trascurare lo studio dell’interazione tra diritto penale e scienze criminologiche, sia sotto il profilo delle teorie della devianza, sia in rapporto allo studio dei processi di criminalizzazione. Attenzione sarà dedicata alla formazione avanzata in tema di teoria generale delle fonti, del reato e della pena. Le prospettive di europeizzazione del diritto penale saranno valutate specialmente sotto il profilo dei rapporti tra la politica criminale europea e i principi costituzionali e internazionali fondanti le diverse culture penalistiche, con riflessioni dedicate agli sviluppi della giurisprudenza costituzionale e di quella delle Corti europee, con l’intento di stimolare una maggiore apertura delle ricerche verso le reciproche interazioni con le altre discipline affini, quali il diritto penitenziario, la criminologia, la medicina legale e la psicologia forense. Pur mantenendo un approccio scientifico basato sulle tradizionali impostazioni di carattere dogmatico, il percorso formativo dovrà consentire approfondimenti utili a rilevare le connessioni con le discipline ormai largamente impiegate nella prassi forense e giudiziaria. 

Diritto processuale civile 

L’obiettivo è quello di fornire una conoscenza avanzata del funzionamento del processo civile italiano e comparato, individuando, nel rapporto tra diritto sostanziale e processo, le forme di tutela dei diritti soggettivi e, quindi, le modalità processuali della loro attuazione.
Si mira, più precisamente, ad una formazione attenta alla gestione di questioni legali complesse, con un approccio anche interdisciplinare, in un contesto di comparazione dei sistemi processuali avanzati.
Il programma, oltre all’inquadramento teorico e generale in materia diritto processuale civile, nello specifico prevede lo studio delle disposizioni regolatrici del processo previste nel codice di rito, nella costituzione e nelle principali leggi speciali, e la loro interpretazione in dottrina e in giurisprudenza, anche nella prospettiva della loro riforma (l'azione, il giudicato, le parti, il giudice, le prove, le impugnazioni, la cautela, l'esecuzione, i riti speciali), nonché la normativa processuale applicabile dinanzi agli organi giurisdizionali dell'Unione europea e la struttura e la normativa applicabile in tema di litigation tra privati in ambito UE.
I temi saranno trattati alla luce delle novità legislative, giurisprudenziali e dottrinali in materia, con uno sguardo alle trasformazioni in atto.
Lo studente al termine avrà la conoscenza delle procedure di risoluzione giudiziale delle controversie in modo di elaborare ed applicare idee originali in un contesto di ricerca scientifica, nonché di risolvere problemi connessi alla materia anche in contesti interdisciplinari. 

Diritto processuale penale 

L’analisi della “teoria” e della “prassi” nell’ambito del processo penale rievoca l’annosa questione dell’attuazione nello svolgimento quotidiano delle indagini e dei dibattimenti di quelli che la dottrina qualifica come ‘principi naturali del processo’.
“Inviolabilità” delle libertà fondamentali (art. 13, 14, 15 Cost.), del diritto di difesa (art. 24 Cost.), “precostituzione” e “naturalità” (art. 25 Cost.), “indipendenza” e “terzietà” (art. 111 Cost.) del giudice; “presunzione di non colpevolezza” (art. 27 Cost.); garanzie del “giusto processo” (art. 111 Cost.), benché solennemente postulati dalla Costituzione sono tuttavia quotidianamente esposti a rischi di inattuazione come dimostrato dalle numerose decisioni della Corte Europea dei diritti dell’uomo pronunciate contro l’Italia.
A distanza di oltre 30 anni dall’entrata in vigore del nuovo codice di procedura penale, emanato in attuazione di una legge delega che demandava al Governo di conformare il nuovo sistema ai principi del giusto processo enucleati dalle convenzioni internazionali, pare giunto il momento di stilare un “bilancio” per comprendere, anche alla luce delle numerose decisioni della Corte Costituzionale e delle incessanti riforme compiute dal legislatore, non solo la direzione verso il quale è orientato il sistema, ma la effettiva attuazione delle garanzie inviolabili previste dalla legge. 

Diritto romano e diritti dell'antichità 

Caso e ‘interpretatio’ costituiscono l’origine del diritto: è casistico il diritto elaborato dai giuristi romani ed è dall’esame del caso che muove la loro ‘interpretatio’. Ed è proprio a partire da questa esperienza che prende spunto l’insegnamento di Diritto romano. Anche una parte rilevantissima degli ordinamenti giuridici contemporanei, quella anglosassone di Common Law, si fonda sul caso, pur non derivando direttamente dal diritto antico. Obiettivo delle lezioni di Diritto romano sarà dunque quello di sviluppare la sensibilità dei dottorandi rispetto ad una metodologia di costruzione giuridica che si è rivelata essenziale nella storia del diritto.
La lettura di segmenti delle opere dei giuristi romani e delle ‘quaestiones’ da essi affrontate, la riflessione sui metodi interpretativi elaborati ed applicati nel corso dell’esperienza giuridica di Roma, insieme anche all’esame dei dati che derivano dai documenti della prassi, contribuiranno alla formazione culturale dei dottorandi, fornendo loro strumenti ermeneutici utili alla ricerca scientifica in ambito giuridico. 

Storia del diritto 

L'apertura degli studi giuridici all’analisi storica comparata offre la possibilità di osservare le diverse esperienze da nuovi punti di vista per capire e valutare criticamente le differenze (culturali in primis) e nel contempo per far luce sulle origini degli strumenti e dei metodi teorico-pratici attraverso i quali il diritto nasce ed evolve nel mondo di oggi. L'insegnamento di Storia del Diritto si propone perciò d’introdurre i dottorandi al metodo storico comparativo affinché siano in grado di cogliere le differenze tra due o più esperienze storiche in un’ottica di lungo periodo e di capire il perché degli esiti differenti in base all’esame critico di tutti gli elementi a disposizione.
La discussione di fenomeni quali lo sviluppo del case law nei principali sistemi giuridici occidentali nonché di singoli temi e istituti (sia privatistici sia pubblicistici) farà sì che i dottorandi acquisiranno gli strumenti basilari della ricerca scientifica in campo storico-giuridico, con particolare riguardo alla comparazione. 

Filosofia e teoria generale del diritto 

Le discipline afferenti al settore Ius/20 Filosofia del diritto svolgono la duplice funzione di analisi teorica dell’ordinamento giuridico, nella sua distinzione di ruoli e competenze e di supporto a quel compito più alto nell’applicazione delle norme, che è la motivazione/giustificazione degli atti pubblici. Da queste due prospettive hanno origine gli studi di teoria generale, di logica ed argomentazione giuridica, nonché gli aspetti deontologici, che ormai hanno abbandonato il carattere moralistico, per essere considerati norme cogenti di comportamenti personali. In questo contesto, particolare attenzione è posta a tutte quelle situazioni che mettono in ‘fibrillazione’ il diritto a partire dalle grandi questioni bioetiche e dei diritti umani.
A tal fine gli studi del settore considerato risultano essere indispensabili alla formazione del futuro giurista, il quale deve essere capace, nel contesto di una società sempre più tecnologizzata, di applicare norme e/o giudicare la loro violazione con spirito critico e dotato di strumenti interpretativi che mirano a limitare l’arbitrio e l’emozionalità di chi sarà chiamato ad esercitare la terribile arte del giudicare. 

Diritto commerciale 

Il diritto commerciale è, sin dalla sua nascita, stato caratterizzato dall’aspetto transfrontaliero. Esso nasce come diritto dei mercanti che intrattenevano rapporti con i mercanti degli altri paesi. Anche gli altri istituti hanno una matrice comune: la società di persone del diritto romano ha influenzato le società dì persone nel mondo; la società per azioni dì diritto inglese è stata esportata ed adattata in Europa continentale e in America e poi nel mondo intero. La dialettica tra ordinamenti è tuttora fondamentale per via dell’Unione europea e della libera circolazione dei capitali e della globalizzazione. Essenziale è poi l’analisi dei fatti e della prassi. 

Diritto del lavoro e sindacale 

Ci si propone di offrire ai dottorandi le competenze necessarie allo svolgimento di attività di ricerca nell’ambito del diritto del lavoro e delle relazioni industriali.
Si terrà conto della grande trasformazione subita dai tradizionali modelli di organizzazione del lavoro e della posizione del c.d. contraente debole nel sistema.
La didattica mira a fornire un adeguato approfondimento delle tematiche di maggiore attualità senza trascurare argomenti più tradizionali.
Il percorso formativo e di ricerca si svilupperà tenendo conto sia della disciplina dei rapporti collettivi sia della disciplina dei rapporti individuali, mantenendo saldo il confronto con il diritto della Unione Europea e con discipline di paesi extra UE.
Ruolo centrale nel percorso formativo avrà la prassi che, da sempre, orienta la disciplina dei rapporti (individuali/collettivi) sia nella fase fisiologica sia nella fase del conflitto, soprattutto con riferimento alla individuazione dell’effettivo perimetro della norma inderogabile, nell’ottica del miglior bilanciamento degli interessi in gioco. 

Diritto dell'ambiente 

Il programma comprende gli argomenti generali della materia, tra le quali, le fonti internazionali ed europee del diritto dell’ambiente, la disciplina costituzionale dell’ambiente, l’organizzazione amministrativa dell’ambiente procedimenti e provvedimenti in materia ambientale, nonché la tutela settoriale dell’ambiente: paesaggio, difesa del suolo, risorse energetiche, risorse idriche, emissioni in atmosfera, rifiuti, la tutela penale dell’ambiente.

Diritto internazionale 

L’inserimento, all’interno del percorso dottorale, di profili di ricerca inerenti al diritto internazionale e al diritto dell’Unione europea presenta una forte valenza tanto teorica quanto pratica. Imposta, anzitutto, dall’apertura ormai consolidata del nostro ordinamento giuridico ai valori universalistici della pace, della collaborazione tra Stati e dell’integrazione crescente dei mercati nell’epoca della globalizzazione, la dimensione sovranazionale del diritto verrà presentata anzitutto sotto il profilo della teoria generale dell’ordinamento internazionale e di quello dell’Unione europea, colti con particolare riferimento ai rapporti con il diritto interno e le sue fonti. Il fenomeno della penetrazione crescente e inarrestabile del diritto sovranazionale nell’ordinamento italiano costituirà l’intelaiatura concettuale di base che consentirà allo studente, una volta perfezionate le categorie teorico-dogmatiche fondamentali del diritto internazionale e di quello UE, di applicarle alla variegata prassi materiale originata dagli Stati per interpretarla compiutamente. In tale quadro concettuale, grande spazio sarà assicurato alla prassi delle Corti internazionali-chiamate ad un’attività interpretativa del diritto sottoposto a tensioni crescenti in un contesto spesso conflittuale-e di quelle interne, vera e propria cerniera tra le fonti domestiche e quelle internazionali. Sarà, inoltre, privilegiato lo studio teorico di taluni ambiti materiali che offrono immediate ripercussioni pratiche al giurista contemporaneo, quali il diritto e la prassi della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, lo Spazio di libertà, sicurezza e giustizia dell’Unione europea con riferimento alla cooperazione giudiziaria in materia civile e penale, il diritto del commercio internazionale, dell’ambiente e i diritti sociali internazionali. 

Diritto dell'Unione europea 

L’inserimento, all’interno del percorso dottorale, di profili di ricerca inerenti al diritto internazionale e al diritto dell’Unione europea presenta una forte valenza tanto teorica quanto pratica. Imposta, anzitutto, dall’apertura ormai consolidata del nostro ordinamento giuridico ai valori universalistici della pace, della collaborazione tra Stati e dell’integrazione crescente dei mercati nell’epoca della globalizzazione, la dimensione sovranazionale del diritto verrà presentata anzitutto sotto il profilo della teoria generale dell’ordinamento internazionale e di quello dell’Unione europea, colti con particolare riferimento ai rapporti con il diritto interno e le sue fonti. Il fenomeno della penetrazione crescente e inarrestabile del diritto sovranazionale nell’ordinamento italiano costituirà l’intelaiatura concettuale di base che consentirà allo studente, una volta perfezionate le categorie teorico-dogmatiche fondamentali del diritto internazionale e di quello UE, di applicarle alla variegata prassi materiale originata dagli Stati per interpretarla compiutamente. In tale quadro concettuale, grande spazio sarà assicurato alla prassi delle Corti internazionali-chiamate ad un’attività interpretativa del diritto sottoposto a tensioni crescenti in un contesto spesso conflittuale-e di quelle interne, vera e propria cerniera tra le fonti domestiche e quelle internazionali. Sarà, inoltre, privilegiato lo studio teorico di taluni ambiti materiali che offrono immediate ripercussioni pratiche al giurista contemporaneo, quali il diritto e la prassi della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, lo Spazio di libertà, sicurezza e giustizia dell’Unione europea con riferimento alla cooperazione giudiziaria in materia civile e penale, il diritto del commercio internazionale, dell’ambiente e i diritti sociali internazionali. 

Diritto degli enti locali 

Il programma mira ad approfondire un particolare settore dell’amministrazione pubblica attraverso l’esame dell’assetto costituzionale dei poteri pubblici, dei modelli e degli strumenti di raccordo con lo Stato e le regioni, delle forme associative e di cooperazione tra enti locali, degli organi di governo e degli organi amministrativi degli enti locali, delle funzioni amministrative e servizi pubblici di competenza locale, dei controlli.

Diritto delle nuove tecnologie 

La quarta rivoluzione industriale designa il contesto sociale ed economico che stiamo vivendo, caratterizzato da una forte spinta all’automazione industriale che integra alcune nuove tecnologie produttive per migliorare le condizioni di lavoro, creare nuovi modelli di business e aumentare la produttività e la qualità produttiva degli impianti. Il motore di questa rivoluzione è rappresentato dalle “tecnologie intelligenti”, ossia un insieme integrato di tecnologie digitali innovative in cui la macchina non è più semplicemente strumento dell’agire umano, ma si pone in concorrenza con esso, aprendo una serie di scenari che sino a pochi anni fa sembravano appartenere alla fantascienza.
Le tecnologie intelligenti pongono all’operatore del diritto una serie di sfide e interrogativi, che devono essere affrontati con un approccio interdisciplinare, che vanno dallo studio dei mezzi elettronici di pagamento, al diritto per l’intelligenza artificiale, alla disciplina per la protezione dei dati. 

Diritto contabile 

Il programma ha ad oggetto la disciplina giuridica della finanza pubblica, lo studio delle fonti della contabilità di Stato, nonché di argomenti generali quali il processo di integrazione europea e la contabilità di Stato, il principio dell'equilibrio di bilancio, la programmazione finanziaria, il Documento di economia e finanza, la legge di stabilità, il bilancio dello Stato e la sua formazione, l'esecuzione del bilancio (accertamento e riscossione), il procedimento contabile della spesa, la contabilità delle regioni, degli enti locali e degli enti istituzionali, la responsabilità amministrativa e contabile. 

Diritto industriale e della concorrenza 

La disciplina nazionale, europea ed internazionale della proprietà intellettuale e della concorrenza, e la relativa storia sono parte del percorso formativo. Questi settori hanno conosciuto una profonda trasformazione negli ultimi tempi. Si pensi all’estensione della tutela brevettuale alle invenzioni biotecnologiche. Si pensi inoltre all’essenzialità della tutela della concorrenza e del mercato nella cornice dell’Unione europea. 

Diritto agrario 

Il diritto agrario ed il diritto alimentare rappresentano due ambiti di interesse essenziale nel sistema ordinamentale. Un diritto complesso, anche di matrice trasversale, che ha allargato i suoi confini sino a contaminarsi con il diritto all’ambiente e con il diritto alla salute. Un ambito di materie poste sempre al centro delle politiche comunitarie, nelle quali l’agricoltura ha sempre rappresentato un pilastro da tutelare e potenziare. L’ apertura, quindi, di una visione del diritto agrario duplice. Una prima, quella più legata alle regole del mercato che ha finito per evolversi nelle c.d. attività connesse tra le quali quelli di natura agroalimentare in tutte le suo forme più o meno tradizionali. Una seconda, di valore più sociale, dalla quale si legano i valori connessi alla agricoltura intesa come bene comune e preservazione delle tradizioni e dei territori. Il diritto agrario continua il suo processo evolutivo ed allarga i suoi confini sotto più differenti direzioni. La green economy può qualificarsi come un bene comune di ultima generazione che trova la sua massima estrinsecazione in tutti i processi di ecosostenibilità dei sistemi produttivi.Il diritto agrario è una materia poco esplorata soprattutto in settori come quelli produttivi, paesaggistici e turistici e di salvaguardia dell’ambiente e dei territori. I risvolti anche di natura occupazionale sono significativi e allo stesso tempo crescono le aspettative delle istituzioni di mostrare capacità alla valorizzazione dei sistemi produttivi agricoli e paesaggistici. 

Diritto dell'economia 

Le regole economiche sottopongono il nostro sistema ordinamentale a profondi e continui cambiamenti. Gli operatori economici precorrono i tempi e le evoluzioni tecnologiche e mutano le loro strutture con una velocità che il legislatore non è in grado di disciplinare con il metodo della fattispecia. Il diritto dell’economia pone il suo punto focale su questa vasta area dove le dinamiche e gli istituti economici si fondono integrandosi tra loro. I settori finanziario bancario assicurativo e mobiliare hanno subito una profonda modifica delle proprie regole economiche soprattutto con l’avvento della new economy. La globalizzazione dei mercati ha imposto regole certe per tutti e massima concorrenza nei sistemi di produzione e commercializzazione, anche in presenza di politiche monetarie differenziate. La competitività, pensata come un parametro attraverso il quale le imprese misurano la capacità di essere sul mercato e al contempo garantire al consumatore prodotti e servizi a prezzi equi s'è mostrata da sé insufficiente. Da qui l’esigenza di un sistema di regole dei mercati che ne corregga le asperità ai danni dei consumatori.. I mercati finanziari richiedono apparati regolativi più sensibili alle tematiche sociali ed ecologiche. Le produzioni energetiche sono la fonte dello sviluppo sostenibile senza le quali le aree economiche non potranno progettare il futuro. 

Diritto comparato 

Metodologia e temi del diritto pubblico comparato.
L’insegnamento si propone di fornire le competenze e gli strumenti teorici e metodologici necessari allo svolgimento dell’attività di ricerca sui temi di maggiore interesse scientifico nell’ambito del diritto pubblico e costituzionale comparato. Specifica attenzione sarà dedicata tanto alle tematiche più classiche quanto a quelle di maggiore attualità della disciplina, tra le quali, in particolare, le trasformazioni inerenti le forme di Stato e le forme di governo, i diritti fondamentali e gli strumenti di tutela, il sistema delle fonti del diritto, il federalismo e il regionalismo, la giustizia costituzionale, i processi di integrazione sovranazionale, gli stati di emergenza e le crisi, i processi di secessione. I temi saranno analizzati utilizzando il metodo della comparazione giuridica, cui sarà dedicato particolare spazio durante il primo anno formativo, al fine di far acquisire ai dottorandi e alle dottorande solide basi metodologiche. Tali basi metodologiche saranno utili sia per l’attività di ricerca personale sia per la comprensione dell’attività tassonomica e dei fenomeni complessi che caratterizzano i sistemi costituzionali nell’epoca odierna. 

Diritto della navigazione e dei trasporti 

Il diritto della navigazione assume una rilevanza fondamentale nell’odierna realtà economica e sociale, e non a caso il Diritto marittimo e ed il Diritto aeronautico sono inserite nel piano didattico delle facoltà giuridiche ed economiche di tutto il mondo in ragione dell’enorme sviluppo assunto dai traffici commerciali. Tanto nell’ordinamento nazionale che in quello internazionale ed europeo, la materia è pervasa da una intensa produzione normativa (TFU e soprattutto, regolamenti e direttive), dalla emanazione di documenti di indirizzo politico, dalla progettazione di reti trans-europee, dall’implementazione di specifici programmi di ricerca (ad es. mobilità sostenibile, tutela di soggetti a mobilità ridotta, sicurezza ecc.) e dalla stessa organizzazione della Commissione Europea, delle cui direzioni generali una è specificamente riferita ai trasporti. I maggiori incrementi sono previsti per via degli sviluppi dell’IA, della conseguente interazione tra automazione dei veicoli, terrestri marittimi ed aerei e i sistemi di controllo a distanza. 

Diritto pubblico 

Il programma contiene una panoramica degli istituti fondamentali del diritto pubblico, relativi alle fonti normative dell’ordinamento repubblicano ed ai suoi rapporti con l’ordinamento internazionale e con il diritto dell’Unione Europea, alla funzione legislativa, all’amministrazione pubblica, al sistema delle autonomie territoriali, agli enti pubblici e agli organi ausiliari, all’ordinamento e la funzione giurisdizionale, al presidente della Repubblica, alla Corte costituzionale, agli istituti di democrazia diretta, alla costituzione economica 

Diritto ecclesiastico e canonico 

La disciplina giusecclesiastica evoca la natura del diritto quale scienza di relazione volta a promuovere stabili modelli di dialogo tra ordinamento temporale e confessionale nell’elezione della tolleranza. Tale medianità non solo attinge al diritto canonico invocando lo Stato di diritto e gli assetti istituzionali liberal-democratici ma è anche trasversale (le relazioni giuridiche intra ed extraecclesiali). Dal diritto confessionale, transitando per schemi negoziati, si giunge oggi a formule partecipative che la globalizzazione riempie di categorie concettuali (diritti umani; biodiritto; finanza etica). Obiettivo delle lezioni di dir. ecclesiastico è formare il dottorando sulla base di concetti giuridici e di un metodo scientifico multidisciplinare così da offrire una peculiare prospettiva del diritto poggiante sul principale dei diritti fondamentali, la libertà di fede, in un panorama che supera il positivismo normativo per rinviare all’etica della legge finalizzata alla persona.
A far seguito dal riformismo dogmatico posto in essere dal Concilio Vaticano II (Cost. Lumen Gentium e Gaudium et Spes) e da quello normativo emerso nel Codex del 1983, la scienza canonica, pur descrivendo un regime giuridico formalizzante verità teologiche perenni, esprime un dinamismo tra teoria e prassi non inferiore alle dottrine secolari.
Il fondamento, la specificità costituzionale, l’auctoritas in quanto servizio, il recupero di modelli codificatori da tradizioni dogmatiche a sé aliene, il metodo e l’interpretazione del ius naturale, il limite mobile tra dimensione pubblica e privata della Chiesa, la nuova dimensione temporale del christifidelis, rinviano al principio unificante dell’ordinamento canonico: la salus animarum. Il corso di dottorato su tali temi offrirà al giovane studioso una formazione scientifica di arricchimento del sapere giuridico di indole positiva, in quanto poggiante su criteri teleologici e metodologie metagiuridiche in osmosi col diritto statuale. 

BANDO XLI CICLO -Corso di Dottorato Teoria e prassi del diritto-
ESITI
 

 

  • DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE E AZIENDALI
  
  • 4° piano cubo 3B
  
  • Dott.ssa Claudia GRIMALDI 
  
  
  • 0984 492229
  

DOTTORATO Teoria e Prassi del Diritto – XL Ciclo A.A. 2024/2025

1. ALESSANDRÌ Sergio  2. AMISANO Maristella
3. BRUNO Sabrina   4. CARUSO Giovanni Maria
5. CATERINI Enrico  6. CATERINI Mario
7. CHIAPPETTA Giovanna  8. CAZZETTA Gabriella
9. D'ALESSANDRO Daniele  10. DI TURI Claudio
11. DIDDI Alessandro  12. FAVA Claudia
13. FERRARI Vincenzo  14. FIORITA Nicola
15. GUZZI Federico Francesco  16. HELZEL Paola B.
17. LAGHI Pasquale  18. LASSO Anna
19. LOPRIENO Donatella  20. LUCIANI Fabrizio
21. MULEO Salvatore  22. NARDO Giulio Nicola
23. NASTI Fara  24. PALAZZOLO Andrea
25. PIAZZA Marcello  26. PONTE Flavio Vincenzo
27. ROLLI Renato  28. RUSSO Anna Margherita
29. VECCHI Fabio  30. ABADIAS SELMA Alfredo, Universidad Internacional de La Rioja, Spagna
31. BUSTOS RUBIO Miguel, Universidad Internacional de La Rioja, Spagna  32. BUZAGLO DANTAS Marcelo, Universidade Do Vale Do Itajaí, Univali, Brasile
33. CHEVRAEU Emmanuelle, Université Paris Panthéon Assas, Francia  34. HAMZA Gabor, University of Budapest, Ungheria
35. JACOBSEN Gilson, Universidade Do Vale Do Itajaí, Univali, Brasile  36. MALDONADO MOLINA Juan Antonio, Universidad de Granada, Spagna
37. PFERSMANN Otto, École des Hautes Études en Sciences Sociales, Paris, Francia  38. SIMON CASTELLANO Pere, Universidad Internacional de La Rioja, Spagna
39. TEIXEIRA VICHINKESKI Anderson, Universidade do Vale do Rio Dos Sinos, Brasile  40. ZAMMIT David E. , University of Malta


Organi del Corso di Dottorato

Coordinatore - Dottorato in Teoria e Prassi del diritto
Prof. CATERINI Enrico
enrico.caterini@unical.it